Porti e ferrovie più competitivi

Una forte sollecitazione a realizzare celermente le infrastrutturazioni dei porti (principalmente a Ravenna e Venezia) e ad avviare nuovi investimenti nel settore ferroviario per agevolare l’importazione dei cereali, è venuta oggi dal presidente e dal vice presidente di Anacer, Carlo Licciardi e Alessandro Vitiello, intervenuti a Milano al forum ‘Shipping, forwarding & logistic meet Industry ’.

Licciardi è partito da un dato ineludibile: l’Italia ha un fabbisogno di cereali di 40 milioni di tonnellate di cereali, ma il Paese è in grado di produrne soltanto il 50%. Da qui la necessità di importare grano e mais, principalmente da Nord e Sud America, Mar Nero, Europa Centrale. L’import ha un valore di circa 7 miliardi di euro, con 1 miliardo circa di costi legati alla logistica.

Gli scali adriatici di Ravenna e Venezia scontano il problema dei fondali. Il porto dell’Emilia Romagna è però in dirittura d’arrivo con il progetto per portare i fondali prima a 12,5 metri, poi a 14,5. “Il fattore tempo è determinante per essere competitivi”, ha detto Licciardi. Ora le navi che arrivano dal Sud America sono costrette ad allibare a Koper per poi venire a sbarcare sulla costa adriatica italiana e per quanto riguarda il Mar Nero si sconta la stessa problematica. L’import dall’Europa centrale necessiterebbe, invece, di maggiori collegamenti ferroviari, mentre ora si affida per grande parte al trasporto su gomma.

“Dobbiamo creare delle piattaforme dove effettuare le rotture di carico – ha poi aggiunto Licciardi – per trasbordare le merci su ferrovia e quindi contenere i costi di trasporto. Ribadiamo la nostra volontà di sederci attorno a un tavolo con il governo e le Ferrovie per attuare un piano strategico che consenta di portare i binari laddove non ci sono. Inutile lamentarsi dei troppi camion sulle strade, quando non esistono treni efficienti”.

Alessandro Vitiello si è soffermato sulla necessità di continuare a investire “nella logistica per far circolare le merci sempre più velocemente e non farci sottrarre quote di mercato. Serve una maggiore flessibilità e individuare partner logistici qualificati”.

Vitiello ha espresso l’esigenza di un maggior coordinamento tra imprese private, per evitare che in alcuni periodi dell’anno il sistema ferroviario collassi a causa delle troppe merci da movimentare e si è detto favorevole “alla crescita di investimenti privati nella logistica abbinati a quelli pubblici”.