Grano, FAO stima calo dell’1,8%

Nel 2017 si prevede una produzione mondiale di grano di 744.5 milioni di tonnellate, con un “declino dell’1,8% rispetto al livello record del 2016”, rende noto la Fao, che ha diffuso le prime anticipazioni.

“Gli agricoltori in Nord America hanno ridotto le semine a favore di colture più costose, mentre le prospettive per il grano invernale sono solide nella federazione russa, nell’unione europea, in Cina, in India e in Pakistan, secondo il bollettino Fao sull’offerta e la domanda mondiale di cereali”, sottolinea la Fao, evidenziando che “le prospettive per i cereali secondari, soprattutto per il mais, sono generalmente favorevoli nel sud del mondo, dove il raccolto è nella sua fase finale di sviluppo”.

“Grandi aumenti sono previsti per l’Argentina e il Brasile, mentre le condizioni più umide nella maggior parte del sud africa indicano un significativo recupero della produzione dello scorso anno ridotta a causa della siccità, anche se un’infestazione di vermi nottua potrebbe limitare i guadagni di produzione in alcuni paesi della subregione”, continua l’organizzazione, evidenziando che “le prospettive per il 2017 per le colture di riso restano miste e la produzione e i consumi cresceranno modestamente”.

Secondo la Fao, “la situazione globale dell’offerta e della domanda di cereali nel 2016/17 è destinata a rimanere in linea di massima soddisfacente per la terza stagione consecutiva”.

“L’impiego totale di grano per il consumo umano diretto si prevede aumenterà dell’1,1% nel prossimo anno, mentre l’utilizzazione per l’alimentazione animale aumenterà di ben il 6%. Si prevede che le scorte mondiali di grano aumenteranno del 6,6%, vale a dire di 15 milioni di tonnellate, raggiungendo quasi 240 milioni di tonnellate, guidate dall’aumento delle scorte in Australia, in Cina, in Russia e negli stati uniti”, continua l’organizzazione.

“Il commercio mondiale di cereali nel 2016/17 è previsto pari a 393 milioni di tonnellate, in lieve calo rispetto alla precedente campagna di commercializzazione, riflettendo una forte riduzione del 4,5% nel commercio dei cereali secondari, anche se il commercio di grano dovrebbe crescere del 3% per cento e quello del riso al vivace ritmo del 4%”, conclude la Fao. (Agrapress)