Agroecologia e filiera corta, interviene l’Ue

Secondo il Comitato economico e sociale europeo (CESE) “l’Ue deve porre maggiore enfasi sulle filiere corte e sull’agroecologia per preservare la sua agricoltura e renderla più resiliente davanti alle nuove sfide come il cambiamento climatico”. “L’agroecologia è anche un modo di rendere più sicuro il nostro sistema di approvvigionamento alimentare e quindi aumentarne il valore, mentre le filiere corte aiutano le piccole aziende ad aumentare il loro reddito e rivitalizzare le aree rurali”, aggiunge il comitato.

Nel parere, il Comitato sottolinea che le filiere corte e l’agroecologia aprono nuove prospettive per l’agricoltura europea. Da oltre mezzo secolo questi approcci innovativi, pur essendo in opposizione al processo di globalizzazione dei sistemi alimentari, si sono strutturati, sono stati oggetto di studio nell’ambito di numerosi programmi di ricerca sia nazionali che europei, hanno beneficiato del sostegno di fondi pubblici e privati nel loro sviluppo e convincono un numero sempre maggiore di nuovi agricoltori a entrare a far parte di questi sistemi. Agroecologia e filiere corte si sono così consolidate con la conferma della loro capacità e pertinenza nel fornire risposte alle sfide alimentari, e potrebbero costituire un pilastro portante di una politica a favore di sistemi alimentari sostenibili e della realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel prossimo decennio (entro il 2030).