Bellanova, le priorità. Export, investimenti, lavoro

Le prime parole di Teresa Bellanova, nuovo ministro delle Politiche agricole, dopo la cerimonia del giuramento al Quirinale sono state dedicate alla necessità di sostenere l’export agroalimentare che va portato dai 43 attuali a 50 miliardi entro i prossimi anni e di investire nelle filiere per migliorare i rapporti tra agricoltori e trasformatori. Ha posto anche l’obiettivo di un’agricoltura attrattiva per le nuove generazioni e ha sottolineato l’importanza dell’interlocuzione con le imprese e con le Regioni che dovrà essere costante.

A proposito di Unione europea, ha affermato: «Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per cambiare l’Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese. In Europa dobbiamo difendere l’agricoltura mediterranea, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne».

Infine, battaglia aperta al caporalato, mentre una delle priorità ineludibili sarà affrontare immediatamente l’emergenza xylella.


Teresa Bellanova, del Partito Democratico, classe 1958 di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, è stata Vice Ministro dello Sviluppo economico nei governi Gentiloni e Renzi. Inizia giovanissima come sindacalista Cgil in Puglia ed è stata in prima linea nella lotta al caporalato. Il percorso nel sindacato la porta a ricoprire diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti in Puglia, Segretaria generale provinciale della Flai (la Federazione lavoratori dell’agroindustria), componente della Segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno. Nel 2006 si candida alle elezioni della Camera dei Deputati per i Democratici di Sinistra e, una volta eletta, assume l’incarico di componente della XI Commissione Lavoro. Attività svolta fino all’ultima legislatura.