Licciardi: “Crescono gli associati ad Anacer”

‘Inauguriamo’ il primo giorno di vita online del nuovo sito web dell’associazione con una intervista al Presidente nazionale Carlo Licciardi.

Come si posiziona oggi Anacer sul piano associativo e verso il mercato?

“Siamo soddisfatti della crescente crescita degli associati. Nell’ultimo anno gli iscritti sono aumentati del 62% e continuiamo a ricevere richieste di iscrizione. Già al primo consiglio direttivo del 2017 abbiamo dato il via libera a quattro nuove adesioni. Questa continua fiducia che ci viene dalle aziende pone Anacer come punto di riferimento della filiera agroalimentare riguardo all’importazione dei cereali che rappresenta la nostra missione”.

Come giudica l’annata che si è appena conclusa?

“Il 2016 è stato un anno positivo in termini di volumi importati. Un anno difficoltoso, invece, nella gestione della volatilità dei mercati. L’import è necessario, senza demagogia e senza demonizzazione.

Il fabbisogno nazionale è pari a 37 milioni di tonnellate. Di queste, 19 milioni vengono dalla produzione nazionale (51%) e 18 dall’import (49%).

Nel caso di grano, mais e orzo le percentuali sono più a favore del mercato interno (56-57%), mentre l’import si ferma al 43-44%.

Il trend di crescita della popolazione mondiale è alla base dell’aumento del consumo di cereali e, quindi, della necessità di crescenti approvvigionamenti”.

Come si prospetta il 2017?

“Ci aspettiamo volumi stabili vista la poca crescita del Paese in generale. Ritengo che si debba fare attenzione alla redditività di chi sta a valle, perché è a rischio. Un altro fattore positivo è legato ai crescenti controlli qualitativi sia per le misure di autocontrollo messe in atto dalle aziende sia per le verifiche disposte dagli enti preposti.

Ebbene, i risultati di questi controlli ci dicono che non ci sono situazioni preoccupanti.

Un attestato che le imprese lavorano correttamente, ma che tutta la filiera rispetta i rigorosi principi di salubrità. Noi dobbiamo mettere in grado l’industria italiana di produrre sapendo che trasforma una materia prima sana.

Ricordo che su questo tema abbiamo sviluppato la nostra assemblea nazionale del 19 novembre”.

Sul piano ‘politico’ quali provvedimenti sono in discussione?

“Speriamo che il 2017 veda risolversi a Bruxelles alcune questioni che sono sul tappeto da tempo. E’ importante che tutti i produttori e gli attori della filiera dell’import di cereali si uniformino nella tutela concreta del consumatore finale dei nostri prodotti. Abbiamo avuto incontri al ministero della Salute sia con la parte veterinaria che con quella alimentare per allineare sempre più il modus operandi delle aziende alle raccomandazioni delle Istituzioni. Ripeto: il primo obiettivo da conseguire è la tutela della salute del consumatore”.