Grano canadese e ‘fake news’

Agrisole l’ha definita una vera e propria ‘Fake News’, quella del grano canadese contaminato (e posto sotto sequestro per diversi giorni nonostante la piena conformità agli standard europei), che non è andata giù “a industriali e trader che rivendicano non solo trasparenza e correttezza dei rispettivi comportamenti, ma denunciano anche i danni provocati all’intera filiera e ai consumatori dal falso allarme lanciato sull’import di grano duro.
Il settimanale di agricoltura del Sole 24 Ore cita la presa di posizione di Anacer: “Demonizzare gli arrivi di grano dall’estero è una strategia che, se dal punto di vista di alcune organizzazioni di produttori altamente politicizzate e mosse da fini tutt’altro che chiari, porta a dei risultati di visibilità dal punto di vista dell’economia del settore ma ha come risultato solo la lenta perdita di fiducia verso una industria, quella molitoria e pastaria che sono considerate un’eccellenza nella produzione di prodotti che vengono esportati in ben 190 Paesi diversi nel mondo”.
Secondo l’associazione dei trader l’etichettatura della pasta “non sortirebbe risultati, se non quello di aumentare i costi di produzione e presentare ai consumatori un prodotto italiano non sostenibile per qualità e quantità. Queste azioni mettono a rischio le migliaia di posti di lavoro delle persone impiegate nei processi produttivi di aziende che fanno eccellenza e la esportano nel mondo”.
(L’articolo completo di Agrisole nella rassegna stampa del 7 luglio 2017)