Spesa familiare, cereali protagonisti

La spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari torna in positivo nel primo trimestre 2017, segnando un accenno di espansione al ritmo del +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2016. A rilevarlo, nella nuova edizione del suo Report sui Consumi alimentari, è l’Ismea. Rispetto allo scorso anno, punteggiato da segni meno e conclusosi con una flessione dello 0,6%, l’inversione di tendenza rappresenta un segnale incoraggiante, per quanto l’incremento sia comunque frazionale.

In un quadro complessivo che vede comunque la sobrietà e l’attenzione al risparmio rappresentare il filo rosso che collega le scelte merceologiche degli acquirenti all’interno dei singoli comprarti, oltre all’attenzione per gli aspetti salutistici connessi all’ambito alimentare. A confermare quest’ultimo elemento, i risultati positivi che si registrano per farine integrali, frutta fresca e secca e yogurt super proteici tipo greco, soprattutto a fronte di un calo che continua a coinvolgere le bevande alcoliche e gassate. In generale, ad ogni modo, bene i generi alimentari, la cui lieve crescita compensa la altrettanto lieve flessione delle bevande.

Dal punto di vista della composizione della spesa alimentare, infine, il primo trimestre vede le famiglie allocare le maggiori risorse ai derivati dei cereali (14,9%) e a latte e derivati (14,2%). Seguono le carni (10,3%) che superano gli ortaggi (11,4%), mentre la frutta (8,5%) e gli ittici (8,2%) si posizionano dietro alle bevande (9,9%). Completano il carrello della spesa i salumi (6,1%), gli oli e grassi vegetali (1,8%) e le uova fresche (1%), mentre ai restanti prodotti alimentari va il 13,5% del budget degli italiani. (Lapress)