Anacer in crescita, filiera salubre

VENEZIA – Si è tenuta oggi a Venezia l’assemblea generale dell’Anacer.
Gli associati sono operatori nazionali che svolgono l’attività commerciale di importazione, esportazione broker, terminalisti, spedizionieri, agenti marittimi che ogni anno movimentano 20 milioni di tonnellate di cereali, semi oleosi e prodotti derivati, con un volume d’affari di 9 miliardi di euro.
Un’associazione che, grazie al lavoro del comitato finanziario composto da Alessandro Vitiello, Niccolò d’Andria e Vincenzo Biasin, ha ampliato la propria base associativa favorendo una maggiore e più solida patrimonializzazione dell’associazione.

Il presidente di Anacer, Carlo Licciardi, ha fornito innanzitutto alcuni dati: il fabbisogno nazionale di cereali è pari a 37 milioni di tonnellate. Di queste, 19 milioni vengono dalla produzione nazionale (51%) e 18 dall’import (49%).

Nel caso di grano, mais e orzo le percentuali sono più a favore del mercato interno (56-57%), mentre l’import si ferma al 43-44%.
“La nostra associazione – ha sostenuto Licciardi – è impegnata in una corretta informazione verso i consumatori, perché l’import è necessario, senza demagogia e senza demonizzazione”.

“La nostra associazione porta avanti una politica che vede in primo piano sicurezza e salubrità del prodotto. Riscontri positivi vengono sia dai crescenti controlli qualitativi e dalle misure di autocontrollo messe in atto dalle aziende sia dalle verifiche disposte dagli enti preposti. I risultati di questi controlli dicono che non ci sono situazioni preoccupanti. Un attestato che le imprese lavorano correttamente e che tutta la filiera rispetta i rigorosi principi di salubrità. E’ importante sottolineare lo spirito collaborativo instaurato da Anacer e da tutti gli associati con le istituzioni preposte ai controlli e alle verifiche”.

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, ha spiegato che “per Venezia l’agribusiness vale 2,5 milioni di tonnellate di merci tra cereali, semi oleosi e farine, un risultato ottenuto grazie a una posizione geografica strategica rispetto ai mercati e ad asset competitivi di cui questo porto di è dotato negli anni, alla presenza di terminalisti specializzati e aziende leader nel settore. Il nostro obiettivo è quello di continuare a potenziare questo settore attraendo nuovi investitori e aziende per diventare assieme a loro il primo scalo italiano specializzato nel settore dell’agribusiness, magari al pari degli amici di Ravenna che oggi detengono il primato”.

Molto apprezzato il tema della conferenza ‘L’importazione di cereali e proteici a tutela della salute dei consumatori. Analisi dello scenario attuale e prospettive per i prossimi anni’ con gli interventi di Giuseppe Ruocco (Direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione – Ministero della Salute) e Silvio Borrello (Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari – Ministero della Salute).

“Nel corso del 2016 – ha spiegato Ruocco – sono state importate 418 partite di cereali proteici con un campionamento pari al 18%, con il 5% di esiti sfavorevoli. Parliamo quindi di una media pari all’1,5% che rappresenta un buon risultato. Importante il dato delle allerte comunitarie, 90 nel 2016, che vedono l’Italia in secondo posto con 11. Un risultato che significa che in Italia i controlli li facciamo”.

Infine, per quanto riguarda l’import di cereali a uso mangimistico Borrello ha spiegato che “lo scorso anno sono state importate 561 partite di cereali per uso mangimistico. Tutte sono state controllate dal punto di vista documentale, 35 quelle analizzate in laboratorio. Si tratta di controlli non obbligatori per i cereali a uso mangimistico, se non in caso di allerta. Questa è una peculiarità italiana. Negli altri paesi i controlli avvengono solo in fase di commercializzazione.

Nella foto, da destra: Niccolò d’Andria, il presidente dell’Autorità di sistema Pino Musolino, il presidente Anacer Carlo Licciardi, Alessandro Vitiello, i relatori Giuseppe Ruocco e Silvio Borrello.

Venezia, 5 maggio 2017